Esclusivamente acque di falda
Per i propri siti produttivi INALCA non utilizza acque provenienti da fonti superficiali, bensì esclusivamente acque di falda, che offrono maggiori garanzie in termini di qualità. Oltre il 90% degli approvvigionamenti idrici è inoltre gestito direttamente da INALCA, sia per la fase di prelievo dalla falda, che per la fase di distribuzione, utilizzo e depurazione. Il ciclo integrato gestito totalmente da Inalca, assicura una gestione “senza sprechi. Gli scarichi idrici inoltre presentano una composizione chimico-fisica tale da renderli facilmente depurabili, stante un equilibrato rapporto tra la cosiddetta Domanda chimica di ossigeno (COD) e la Domanda biologica di ossigeno (BOD). Considerata la natura “alimentare” dei processi produttivi, nelle acque reflue non sono presenti sostanze particolarmente pericolose per l’ambiente, quali ad esempio i metalli pesanti.
Moderni impianti di depurazione
I principali stabilimenti INALCA sono dotati di moderni impianti di depurazione che assicurano rendimenti depurativi elevatissimi. Per gli stabilimenti di Castelvetro di Modena ed Ospedaletto Lodigiano, inoltre, INALCA, da tempo si è fissata limiti allo scarico più restrittivi rispetto a quelli previsti dalle autorizzazioni ambientali degli stabilimenti. Nel caso dello stabilimento italiano di Ospedaletto Lodigiano, il livello di riduzione ha raggiunto il 50% del limite autorizzato per il parametro COD allo scarico. Ove le normative di settore lo consentano, INALCA avvia al recupero le acque di processo depurate. Negli ultimi tre anni, INALCA ha avviato a recupero una media di circa 90000 mc/anno di acque depurate. Nel 2020 l’indicatore è stato mantenuto e l’obiettivo aziendale è quello di mantenere tali livelli costanti nel tempo.